Nell’anno 1920, Vittorio Emanuele III Re d’Italia, con atto n. 420 il sig. Bovio Pietro fu Antonio, pilatore di riso, acquistava: Brillatoio, Mulino, Caseificio, parte di bosco e un posto nel banco della Chiesa Parrocchiale di Alzate Il bisnonno brillava il riso e macinava a pietra segale, frumento e mais; nel 1926 moriva e lasciava il Mulino a mio nonno Attilio, detto “Giuanin” che, a soli 19 anni, prendeva le redini dell’azienda, affiancato dallo zio Giuseppe. Comprò nuovi macchinari, le Amburgo; incrementando in modo significativo la produzione di riso. I due fratelli continuarono l’attività fino agli anni 70, quando papà Piero subentrò nella gestione. Egli rinnovò tutti i macchinari, incentivò la lavorazione di riso abbandonando, via via gli altri cereali; premurandosi sempre di acquistare solo le partite migliori, per puntare soprattutto alla qualità. I clienti del negozio venivano seguiti dalle “signore del mulino” la nonna Lina prima e la mamma Virginia poi. Io e Sabina seguiamo altri indirizzi di studi ma, successivamente, io prendo la decisone di restare in azienda e di continuare l’attività della quarta generazione “dei murnè”. Nel 2009 arriva mio marito Luca che, sotto la supervisione di papà, impara i trucchi della pilatura. Questa lunga tradizione viene ancora oggi tramandata, sotto l’attenta supervisione di chi, prima di noi, ha dedicato 50 anni di vita a questo Mulino.